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CARDIOPALMA ATLETICO …

Ci presentiamo a Tradate con i recuperi di Fabio, Federico e Antonio ed una maggiore determinazione dopo la buona prova di sabato scorso a Samarate.
Dopo 2 acquisti al nuovo centro commerciale e un giro dai cinesi, arriviamo in via Oslavia ancora prima dei locali (ma dopo una terza squadra che aveva sbagliato campo) e ne approfittiamo per farci anche la foto di squadra (a breve on line).
Partenza col consueto 231 e tanta grinta iniziale.
Neanche il tempo di circumnavigare la rete e sistemarmi in curva col resto del tifo che l’Atletico non solo sblocca il risultato ma passa 2, 3, 4 volte.
Sembra un sabato di quelli tranquilli, dove tutto gira per il verso giusto.
Neanche il gol dell’1 a 4 sembra preoccuparci, tant’è che in contropiede andiamo a siglare subito il 5 a 1 con uno scatenato Piero, salito a quota 105 reti con la maglia Atletico e diventato il goleador n. 1 dei 10 anni di storia.
Sembra tutto sotto controllo ma forse ci siamo dimenticati di una cosa: siamo una squadra cattiva, pericolosa, o forse scomoda.
C’era addirittura il CSI a ‘controllarci’ data la dichiarazione che il tanto simpatico quanto imparziale direttore di gara di 2 settimane fa (vs Cairate) ha messo nel referto di gara.
E così anche un sabato tranquillo si trasforma in un sabato ricco di tensione.
Fallo netto su Piero, anche uno spettatore del nuovo multisala sulla varesina ha gridato: ‘Arbitro, è fallo!’
Ma gli arbitri CSI sono differenti, come la mia banca.
Niente fallo, l’azione continua, Piero è a terra con tanto di taglio sulla caviglia e si arrabbia con l’avversario per il calcio preso.
Rosso diretto ma per Piero.
Il regolamento mi sembra preveda di sanzionare quantomeno con un fischio e un calcio di punizione se un avversario invece di colpire la palla colpisce direttamente la caviglia.
Se si fosse seguito il regolamento, con ogni probabilità tutto sarebbe finito lì, il sabato tranquillo sarebbe rimasto tale.
Spero che il CSI abbia preso nota, anche di questo episodio. Non solo del rosso di Piero che pagherà con un’ingiusta squalifica un brutto fallo subito.
La partita inevitabilmente cambia, così come il sabato pomeriggio degli Atletici: discussioni su quasi ogni fischio, il Tradate che rientra in partita fino al 5 a 4 e quasi riprende una partita senza grossi meriti.
Ma l’Atletico di questi tempi è differente, un po’ come la mia banca ed anche gli arbitri del CSI: nel senso che è più forte delle difficoltà interne, delle provocazioni, dei fischi contro, delle ingiustizie.
Stringe i denti e tiene fino al 5 a 4 finale, fischiato qualche minuto prima da un altro, inadeguato, direttore di gara.
Io così non mi diverto!
Nonostante ci fosse il CSI a supervisionare, sabato ho assistito ad un’altra partita condizionata da decisioni arbitrali assolutamente fuori luogo (un time out avversario che non volevo essere concesso, l’espulsione di Piero, almeno 3 minuti di recupero non dati, per citare le più eclatanti …).
Il tutto in una partita che dato l’andazzo dei primi 30 minuti andava semplicemente accompagnata verso la conclusione.
Proposta: ma se invece di supervisionare le squadre si supervisionassero i direttori di gara?
Penso che con gli arbitri di parte succederebbero meno casini di quanti non ne ho visti nell’ultimo mese ….
Noi andiamo avanti per la nostra strada, con le multe societarie da pagare e le multe ai giocatori da far pagare.
Il tutto continuando a masticare l’ingiustizia di 2 settimane fa a cui ne sto, mio malgrado, aggiungendo delle altre.
L’importante è che l’Atletico ci sia!
Continuiamo così, sabato contro gli amici del Sacconago, partita da uomini veri, da giocatori con le palle.
E, se il CSI volesse venire a supervisionare la birretta che ci berremo nel post partita con la squadra di mister Gorla, per noi non ci sarebbe alcun problema.

Il Pres

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